mercoledì 12 maggio 2010

Rieccomi.....
Le emozioni che questa esperienza di vita mi sta regalando sono innumerevoli.
Innumerevoli sono anche le storie di vita che si incrociano misteriosamente in questo continente sterminato.
Domenica per esempio per andare a vedere le spiagge di Coogee Beach ho preso il bus e ad un tratto è salita una
vecchina che ha perso la vista da un paio di anni. Con un altro ragazzo abbiano aiutato la vecchina
a sedersi con il suo trolley ed abbiamo iniziato una conversazione in inglese. dopo una decina di minuti la vecchina mi ha chiesto
da dove venissi e quando le ho detto "from Italy" mi ha raccontato la storia della sua vita per 30 minuti circa. Era infatti una Italiana emigrata all'estero.
Morale della favola, dopo averla aiutata di nuovo a scendere dal bus, la giovane 83 enne mi ha afferrato la mano baciandomela e mi ha detto "good luck". Per un attimo
mi sono venute in mente svariate scene di film del passato.....
Tornando alla citta', ogni mattina sembra di immergersi in un oceano di persone che freneticamente devono raggiungere il posto di lavoro. Si rischia quasi di essere travolti
se ci si distrae per un istante. Una moltitudine di razze, di profumi, di culture ed abitudini che convivono nel rispetto reciproco; almeno questa è l'impressione.
Oggi ho festeggiato il mio compleanno lontano da casa...... i ragazzi della mia classe sono stati veramente gentili ed una ragazza Thainlandese mi ha regalato
una piccola torta pur conoscendomi da appena 7 giorni. é stato incredibile inoltre quando dopo l'ultima ora di inglese ci siamo ritrovati in un pub a bere una birra; vi
chiederet cosa c'è di incredibile in questo....e bene, la cosa straordinaria è che al tavolo erano seduti con me due turchi, un italiana, 2 brasiliani ed un ragazzo arabo e si parlava tranquillamente
delle diverse culture e delle diverse religioni senza scannarsi, come siamo invece stati abituati a vedere in TV......
Bene bene.....adesso vi saluto, sono stanco e non ho molta voglia di scrivere, devo fare i compiti di inglese...
si proprio cosi' i compiti....sono tornato bambino......del resto da buon scolaretto confesso che l'insegnante di grammatica non mi lascia indifferente e potrei anche......
mmmmhhhhh...impossibile....è sposata...ahahaha

Good night.

giovedì 6 maggio 2010

Ciao a tutti.....
é il vostro inviato speciale che vi scrive....
Qui i giorni passano veramente in fretta e sto iniziando ad ambientarmi....per lo meno ho capito come andare a scuola e come tornare a casa da solo...l'unico particolare è che ogni volta che torno da scuola per trovare la strada giusta impiego un oretta e magari faccio il giro di tutto il quartiere inutilmente. Il quartiere è bellissimo, una zona tranquilla; sono tutte delle piccole villette, molto curate. La cosa che mi ha colpito, oltre hai mini giardini perfetti, è stata la pulizia del quartiere, perfetto.....inoltre non esistono i cancelli come in Italia, c'è solo un piccolo portoncino di legno sempre aperto....easy. il corso di inglese prosegue non senza difficolta'. Adesso riesco a capire abbastanza quando mi parlano ma mi capita di non riuscire ad esprimermi correttamente...stranissima sensazione che mi mette un pochino a disagio...ma è normale. Il mio listening migliora di giorno in giorno...
Una delle cose che un pochino mi fa innervosire è il dialogo con i ragazzi orientali, non perchè sia razzista, ma parlano un inglese incomprensibile...certe volte sorrido quando mi parlano ma nella mia mente c'è il fumetto "ma itta cazzu ses narendi"....vi lascio immaginare la scena...ahahahaha.
Oggi durante la lezine ho accusato un pochino di stanchezza perchè gli insegnanti hanno mischiato due classi....è molto importante infatti abituarsi ai diversi accenti anche se credo che l'inglese asiatico rimarra' un grande mistero per me. Ieri ho aperto il conto in banca ed oggi finalmente ho fatto anche la tessera medicare per l'asistenza sanitaria.....non mi serve piu' nessun altro documento.....solo una moglie australiana per rimanere qui......
Ancora non ho assaporato la vita notturna....mi sto stabilizzando un pochino......ma credo che nel week end faro' un uscitina notturna. Domenica se riesco invece mi faro' una passeggiata lungo la spiaggia di Bondy Beach....
Bene, adesso vi saluto........vado a godermi la famigliola australiana.....see you soon

domenica 2 maggio 2010

Bene, è iniziata l’avventura dopo l’immancabile saluto all’aereoporto con la famiglia bagnato da due lacrimucce. Il viaggio in aereo fino a Dubai è stato piacevole e senza particolari turbolenze. L’aereo era pulito e fortunatamente avevo scelto un posto laterale cosi’ da poter allungare le gambe. Arrivato a Dubai sono rimasto stupito dalla grandezza dal lusso e dalla moltitudine di persone che affollavano il terminal. Gente di tutti i tipi, di tutte le razze. Una delle cose che mi ha colpito maggiormente all’aereoporto è stata la bellezza di alcune donne in abito locale oltre all’eleganza che viene proferita dal tradizionale abito bianco indossato dagli sceicchi, o almeno credo fossero sceicchi. Nel terminal di Dubai ho trascorso 5 ore circa. Accusavo un pochino la stanchezza del volo e del primo cambio di fuso orario. Alle ore 9:30 mi sono imbarcato dal gate 204 per il volo Dubai-Sydney. L’aereo, chiamarlo aereo è riduttivo, è un gigantesco 330 nuovissimo, immenso, a due piani, una città volante. Raggiunto il mio posto, scopro che sono nella fila centrale, da 4 posti, al centro e che forse non riusciro’ a stare comodo. Sbagliavo…il posto accanto a me è rimasto vuoto e quindi sono rimasto abbastanza comodo. Il viaggio è stato perfetto, nessuna turbolenza, i pasti buoni e le hostess gentlissime olrte che molto belle. L’unica cosa che non ho gradito era il bagno…..praticamente ci si doveva incastrare dentro . Prima di scendere dall’aereo, hanno consegnato a tutti i passeggeri un modulo da compilare obbligatoriamente, dove inserire tutti i dati personali, passaporto, tempo di permanenza in Australia, alloggio e citta’ nela quale si stara’. Sbarcato all’aereoporto, mi rendo subito conto che stò per entrare in una terra dove le cose funzionano: pieno di sorveglianza e di personale che dirige i minimi spostamenti delle persone. Ritirate le valigie, mi sono avviato verso le uscite per prendere il taxi e per raggiungere finalmente il mio alloggio provvisorio. Subito una conferma della civiltà di questo paese; per prendere i taxi infatti c’è una fila chilometrica, ordinata, che deve seguire un percorso obbligatorio a serpentina, sotto la stretta sorveglianza dal personale dell’aereoporto. I furbetti che hanno provato a superare la fila, sono stati bloccati e fatti tornare in fila, all’ultimo posto per intenderci. Arrivato il mio turno, salgo sul taxi e da questo momento ragazzi, inizia la prima grande avventura…..meglio disavventura che mi è costata un bel po di nervoso ed un semi attacco di panico. Una volta arrivato all’indirizzo della casa dove avrei dovuto trovare una casalinga ad attendermi, bene, non cera nesuno. Improvvisamente mi sono trovato solo, dall’altra parte del mondo!!! Ah, dimenticavo, per non bastare appena ho provato ad effettuare una chiamata a casa per avvisare di stare tranquilli, ho scoperto che il mio telefono non mi permette di chiamare………su questo stendo un velo pietoso che è meglio. Il “taxi driver” prova a chiamare al telefono la signora (preferisco non chiamarla come vorrei) ma indovinate un po…..naturalmente non risponde nessuno e si inserisce la segreteria. PANICO!!! Il taxi driver mi consiglia di andare alla polizia, tranquillizzandomi con una frase che credo accompagnera’ il mio intero soggiorno in Australia…don’t worry…non preoccuparti. Arrivati al distretto di polizia, il tassista mi saluta e mi ritranquillizza dicendomi di stare calmo perché sono un bravo ragazzo e si vede . Aggiunge anche che in Australia nessuno riesce a farla franca . Al distretto spiego l’accaduto ad un ragazzo giovane e gentile, si chiama Jennings. Durante la mia spiegazione siamo anche riusciti a farci un paio di risate perché certe volte non capivo cosa mi stesse dicendo ……… Dopo un ora circa, non riuscendo a contattare nessuno dell’agenzia che mi ha aiutato a preparare il viaggio (è domenica e l’agenzia è chiusa), decido di andare in un albergo per una notte, possibilmente vicino alla scuola dove dovro’ iniziare il corso il giorno dopo. Il poliziotto, il grande Jennings, mi ha cercato l’albergo ed ha chiamato un taxi. Arrivato all’albergo mi sono sistemato in camera dove sono stato assalito per qualche istante dal panico: solo, in culo alla luna, senza sapere cosa fare. Dopo qualche minuto in cui stavo pensando di rientrare in patria, visto l’inizio, sono ritornato in me, mi sono rilassato con una doccia ed ho deciso di uscire a farmi un giro in citta’……………….